Educatori a Londra? Ecco come

Lavorare nel mondo dell’educazione a Londra è possibile ma occorre fare chiarezza sui vari ruoli, qualifiche necessarie, compiti richiesti e lauree riconosciute.

$_86

Il passo di cambiare nazione è sempre delicato e con varie perplessità. Primo fra tutti: il lavoro. Ci sono varie possibilità per lavorare nel campo dell’educazione a Londra.

Grazie alla mia esperienza qui in UK, posso darvi delle indicazioni.

Lavorare come nanny

Se in Italia la baby-sitter si occupa di assistere i bambini nelle ore serali, la nanny svolge dei compiti professionali specifici sulla base di una qualifica e una certa esperienza con i bambini. Il ruolo è più simile a quello di educatrice/educatore.

Nel Regno Unito la nanny (il manny se si tratta di un uomo) è una figura fondamentale per le famiglie che non hanno nessun tipo di sostegno familiare, ovvero l’80% dei nuclei familiari a Londra. Ha un regolare contratto e uno stipendio mensile che varia in base alle ore di lavoro, alle qualifiche e all’esperienze che si posseggono. Inoltre, in UK, le nursery (gli asili) hanno dei costi molto alti e decisamente proibitivi per alcune famiglie; per tal motivo queste ultime prediligono assumere una nanny.

La nanny si occupa delle attività ricreative extrascolastiche dei bambini, organizza playdate (incontri ludici con altri bambini), gite e visite a scopo educativo, gestisce i momenti dei pasti, accompagna i bambini a scuola, si occupa della loro igiene.

Per i genitori non è facile scegliere, tra una serie di sconosciuti, la persona giusta a cui affidare i propri figli e le chiavi di casa. Per questo richiedono alcuni requisiti:

  • Qualifiche educative (percorsi di studi inerenti al ruolo educativo);
  • Esperienza pregressa in questo ruolo. È fondamentale l’esperienza maturata in UK: per questo è difficile trovare il primo impiego tuttavia varie famiglie accettano anche candidate che hanno lavorato all’estero;
  • Referenze verificabili. Nel Regno Unito le referenze hanno un ruolo fondamentale. Le famiglie richiedono una lettera scritta e poter parlare telefonicamente con gli ex datori di lavoro per richiedere informazioni sulla persona che assumeranno;
  • Certificato di primo soccorso (First Aid certificate). Il corso costa all’incirca £70-90 e viene organizzato da numerose agenzie;
  • DBS check, ovvero il certificato penale. Affidando i propri figli alle nanny, è comprensibile che le famiglie vogliano esser sicure di non assumere eventuali pedofili o persone con una fedina penale discutibile. In Italia si può richiedere il certificato presso la questura mentre in UK si può far affidamento a varie agenzie. Il prezzo per ottenere il certificato varia dai £50 ai £70.  https://www.gov.uk/disclosure-barring-service-check/overview;
  • Conoscenza base dell’inglese (eventualmente certificata).

Gli orari variano in base alle esigenze della famiglia ma tutte richiedono disponibilità saltuaria anche la sera per poter godere finalmente di un momento di svago. Nel Regno Unito i bambini vanno a letto molto presto, per questo lavorare la sera non richiede un grosso impegno.

È fondamentale che ci sia una buona sintonia fra la nanny e le famiglie, occorre avere la medesima visione dell’educazione altrimenti le divergenze possono sfociare in scontri negativi per entrambi le parti.

L’educatrice deve seguire le regole della famiglia e talvolta queste possono essere bizzarre e/o molto rigide. È importante stabilire delle regole di partenza e scrivere un contratto dettagliato affinché entrambe le parti decidano insieme i vari compiti da svolgere.

Per trovare lavoro come nanny i siti sono tantissimi e le agenzie numerose. Alcuni specifici possono essere Nanny Job o Childcare.co.uk, ma anche sui classici GumtreeIndeed si trovano tante opportunità.

Il lavoro di nanny può essere svolto sia da live-in (ovvero vivere direttamente con la famiglia con una propria stanza) oppure da live-out. Il live-in di una nanny non deve essere scambiato per l’au pair.

L’au pair vive in casa con la famiglia senza spese di vitto e alloggio, ha orari di lavoro ridotti e una paga settimanale che si aggira attorno ai £100. Coloro che decidono di fare l’au pair sono ragazze giovani che vogliono fare un’esperienza culturale.

Inoltre vale la pena menzionare il ruolo della childminder, che trasforma la propria casa in un piccolo asilo casalingo. Sono necessari dei corsi, l’abitazione deve avere determinati requisitisi e garanzie che verranno controllati con particolare minuziosità dalle autorità competenti.

Come posso lavorare in un asilo?

Lavorare in campo educativo non significa solo fare la nanny, si può lavorare anche come teacher nelle nursery. Qui il discorso è più complesso. Le lauree italiane vengono parzialmente riconosciute, le frasi che sentirete sono più o meno queste: “Le tue esperienze sono fantastiche ma vorremmo le qualifiche UK”.

Vi consiglio vi fare l’equipolenza del vostro titolo accademico tramite il NARIC prima di presentarvi a fare un colloquio in qualche struttura, utile anche per ottenere una paga più alta del minimo salariale.

Triste ma reale.

Un’altra qualifica che le nursery accettano (e vi farà guadagnare anche di più) è il QTS ovvero il titolo di qualified teacher status. Riuscirete ad ottenerlo solo se in Italia avete l’abilitazione o anche degli studi che mirano all’insegnamento come può essere “Scienze della formazione primaria”. All’equipollenza, ho dedicato un paragrafo che troverete i basso.

Le qualifiche utili per lavorare nelle nursery sono conosciute come Early Years (“Primi Anni”) e di seguito riporto il link dove trovate la lista delle qualifiche disponibili a livello nazionale: http://www.education.gov.uk/eypqd/level2.shtml.

Se invece partite da zero, vi consiglio di ottenere il Level 3 di Childcare che si consegue al college.

Per prepararvi al colloquio in una nursery dovrete studiare il Development matters in the Early Years Foundation stage. Le linee guida britanniche per chi lavora nell’area infanzia. In realtà non c’è nulla di così differente rispetto al nostro metodo italiano ma contiene numerosi informazioni pratiche. Inoltre qui, al colloquio e al lavoro, vogliono sentire le stesse frasi che ci sono scritte su questo documento. Tipo mantra di vita.

Dovrà diventare la vostra Bibbia, il vostro credo. Sapere almeno, a grandi linee, le aree generali su cui si basa, vi farà ottenere più chance di avere un esito positivo al colloquio. 

Inoltre, generalmente, fanno molte domande inerenti alla pratica quotidiana presentando situazioni tipo ma anche di “teoria” come ad esempio i tipi di abuso di cui può essere vittima un bambino.

Educatori nelle nursery Montessori?

Qui ci sono una marea di nursery Montessori e c’è sempre un grande interesse a lavorare all’interno di questi asili. Anche loro devono fare riferimento all’Ofsted (l’organo nazionale che si occupa di giudicare la qualità dei servizi nazionali) e al Early Years Foundation stage.

Per questo le nursery Montessori cercano personale senza qualifiche formali montessoriane. Loro si occuperanno di farvi fare dei corsi per esser aggiornate sulla filosofia montessoriana. Vi basterà inviare il cv come in qualsiasi altra nursery.

Un altro ruolo di notevole importanza richiesto è quello dei Montessori Teacher, una persona che ha la qualifica da parte dell’Opera Nazionale Montessori o di un ente riconosciuto estero. Lo stipendio è più alto ma si tratta di un master con un costo elevato.

Educatori nelle scuole?

Per fare carriera presso le scuole, la qualifica da ottenere è quella di TA Teaching Assistant, ovvero l’assistente dell’insegnante.

Il suo ruolo si basa sul monitoraggio della classe durante le lezioni, prepara i materiali di studio prima delle attività. Qui in Uk, è il lavoro perfetto per molte madri per gli orari e soprattutto per le numerose vacanze distribuite durante l’anno. In questo post, vi racconto il sistema scolastico inglese.

Il salario di una Teaching Assistant, varia da scuola a scuola (partendo generalmente da un minimo di 1000 sterline al mese) e dall’esperienza. Negli annunci troverete la dicitura “pro-rata” per intendere che non vi pagheranno tutte le vacanze che la scuola farà. Gli stipendi e le considizioni sono critiche ma varia da scuola a scuola.

La scuola ti permette di aumentare lo stipendio con dei lavoretti extra in orario scolastico come lunchtime supervisor (supervisore durante la pausa pranzo), afterschool club.

Per diventare TA ci sono vari corsi, e basta una veloce ricerca in google per cercare quello più comodo per voi.

Come posso insegnare?

Per insegnare nelle scuole dovrete avere il QTS il qualified teacher status (vi rimando qui al paragrafo dell’equipollenza). Se invece avete una laurea e volete specializzarvi nell’insegnamento potreste scegliere il PGCE, un corso post laurea nelle materie che sceglierete di insegnare.

Anche in UK, gli insegnanti hanno responsabilità enormi e una mole di lavoro extra notevole. Gli stipendi partono dai 27.000 sterline annuali e possono crescere negli anni. Prima di prendere questa strada, valutate tutti i pro e contro.

C’è una grande richiesta anche di tutor privati e insegnanti one to one. Dovrete diventare “Self employer”, ovvero la partita iva inglese ma qui è tutto più facile.

Equipollenza, come posso comparare i titoli di laurea con i corrispettivi britannici per ottenere la convalida?

L’organizzazione britannica ufficiale che se ne occupa si chiama UK NARIC e fornisce questo servizio per circa 70 sterline circa.

Ci sono vari tipi di equipollenza. Generalmente si richiede lo Statement of Comparability. In un paio di settimane vi arrivera’ a casa una prima lettera con il risultato del riconoscimento ottenuto. Potrete poi richiedere i certificati, al costo di 28 sterline ciascuno.

Per ottenerla è necessario richiedere alle vostre università il Diploma Supplement, ovvero il certificato di laurea con gli esami conseguiti della vostra carriera, in lingua inglese. Gli atenei sono obbligati a rilasciarvi questo documento. Se otterrete o meno l’equipolenza dipenderà molto dal vostro titolo di studio. In caso di diploma, vi chiederanno di presentare una copia tradotta ufficialmente delle materie studiate ogni singolo anno.

Bisogna sottolineare che ogni persona ha un percorso di studi strettamente personale, da cui dipenderà o meno la sua equipollenza. Non ci sono risoluzioni standard. Il NARIC valuta ogni singolo caso e vi darà una risposta prettamente specifica e personale.

Per il tema childcare potreste richiedere lo Statement of Comparability for the Early Years Sector ma con una triennale in Scienze dell’educazione e una magistrale in pedagogia hanno rifiutato la mia richiesta. L’ho fatto per l’equipollenza fra i miei titoli italiani e la corrispondenza rispetto al loro livello educativo (in questo caso il 6 in quanto master degree inglese). Bisogna dire che questo paese da un sacco di opportunità ma su certe questioni è fortemente pignolo.

La mia laurea in “Scienze dell’educazione” non è stata riconosciuta perchè troppo generica e non focalizzata sul “childcare”, ovvero sul prendersi cura della fascia 0-5 anni. Chi invece proviene dal percorso “Scienze della formazione primaria” avrà sicuramente più probabilità di una equipollenza completa.

Come vi raccontavo nel paragrafo inerente l’insegnamento, anche per lavorare nelle nursery richiedono il QTS (qualified teacher status) che con “Scienze dell’educazione” non si ottiene.

Sono riuscita comunque a trovare lavoro ma dipende molto dal singolo manager che vi troverete davanti. La mia piccola battaglia personale continua. Vi terrò aggiornati.

Retribuzione

In una città come Londra la retribuzione è una parte fondamentale. La nanny guadagna in base alle ore che svolge, mediamente 10-12 sterline orarie. La retribuzione varia in base all’esperienza, alle qualifiche e a quanto una famiglia può permettersi di pagare la propria nanny. Una educatrice in una nursery guadagna 7.50-9 sterline all’ora. Molto dipende dall’esperienza, dalle qualifiche e anche dalla compagnia. Lo stipendio base si aggira sui 15.000 e può raggiungere i 21/22.000 sterline lorde all’anno.

Altri lavori educativi

Non vivo a Londra da tantissimo e mi sto ancora informando riguardo ad altre opportunità lavorative. Cambiando nazione, mutano anche i servizi, le metodologie e soprattutto la mentalità lavorativa. Ad esempio lavorare nei centri diurni con i disabili è complesso perché qui l’inclusione è un processo diverso da come viene pensato e strutturato in Italia. Questo argomento merita sicuramente un approfondimento adeguato. Inoltre considerato il numero molto elevato di stranieri in UK il mediatore culturale è una figura richiesta che opera a metà tra un traduttore/interprete. È anche un “informatore” delle leggi e differenze culturali/amministrative tra Regno Unito ed il paese di provenienza degli stranieri della propria nazione, a cui indirizza i propri servizi (tipicamente lavorando per istituzioni quali commissariati di polizia o enti municipali). Vi sono degli esami da svolgere e delle qualifiche da ottenere.

Quali documenti mi servono per lavorare in UK?

Il National Insurance Number è un numero di matricola fondamentale per lavorare in UK. Il N.I.N. sarà richiesto tra i documenti del vostro primo giorno di lavoro (insieme a copia del passaporto/carta di identità). Per ottenerlo dovrete chiamare con un numero inglese quando sarete già in UK e non prima (non vi risponderanno nemmeno se chiamate da un numero straniero), per chiedere un appuntamento e andare al Job Centre che vi verrà indicato. Il numero da comporre è 0345 600 0643, vi verranno chiesti i vostri dati personali e il vostro indirizzo. Dipende dal periodo ma solitamente vi daranno un appuntamento entro un paio di settimane. All’appuntamento dovrete portare i vostri documenti ed entro 10 giorni vi arriverà tramite posta il vostro NIN.

Conclusioni

Per ciò che riguarda il discorso Brexit, non conosciamo ancora quali saranno le conseguenze e le effettive ripercussioni di questo provvedimento su tematiche importanti come immigrazione e lavoro.

Finché la Gran Bretagna farà parte dell’Unione Europea non potrà ostacolare chi vorrà trasferirsi qui e lavorare. Nonostante ciò, non conosciamo ancora le nuove leggi che regoleranno le politiche estere. Ci sono numerose possibilità per lavorare nel campo educativo nel Regno Unito. Occorre svolgere un bilancio costi-benefici e decidere che ruolo svolgere in piena serenità e saper sfruttare al meglio le opportunità di questo paese. Buona ricerca e good luck!

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere aggiornato sui prossimi in uscita ma anche per conoscere e raccontare storie e progetti su tematiche pedagogiche e sociali, puoi mettere un like sulla mia pagina fb facebook.com/diariodiuneducatrice

[facebook_likebox case_type=”like_box_button” fbl_id=”8″][/facebook_likebox]

Annalisa Falcone
Sono un’educatrice e pedagogista. Non potrei immaginarmi a vivere felicemente senza questa meravigliosa e faticosa professione. Adoro leggere e la pedagogia è la mia passione più grande. Ho studiato e lavorato a Milano, Bologna e ad Alicante, piccolo e piacevole paese a sud della Spagna. Faccende di cuore mi hanno portato nel 2015 nell’affascinante Londra.

5 Comments

  1. Ciao…curiosità, ma sei sicura che un insegnante parta da 900 sterline? (nette deduco o spero)…cioè meno di quanto pigliano in Italia? e meno di quanto si percepisce qua in Svezia…mi pare davvero poco.

    1. Sfortunatamente si, gli stipendi degli insegnanti sono bassi anche qui. La paga varia dai 900 ai 1100 sterline che corrispondono ai 1000/1200 euro ma può aumentare passando da una scuola pubblica a una scuola privata e/o specializzandosi in ruoli di insegnamento più particolari.

  2. Ciao! Io sto studiando al secondo anno di tecniche della riabilitazione psichiatrica, un titolo pressochè sconosciuto quasi ovunque ma equipollente a quello di educatore professionale. Sto disperatamente cercando una sede estera in cui svolgere tirocinio e mi sono imbattuta nel tuo blog 🙂 In pratica noi lavoriamo con malati psichiatrici, minori, disabili, persone con problemi di abuso. Ho visto che ci sono centri diurni per disabili a Londra, ma sai dirmi come funziona? Ti ringrazio molto

  3. Ciao Annalisa e grazie per il tuo articolo cosi’ dettagliato. Vorrei riportarti la mia esperienza personale che magari potrebbe tornare utile a chi ti legge. Vivo in Inghterra da piu’ di 4 anni e fin da subito mi sono offerta come volontaria per aiutare nelle classi dei miei figli (scuola primaria pubblica inglese). Aiutavo in qualunque frangente possibile, con impegno, dedizione, attenzione e in maniera proattiva. Questo mi ha permesso di ottenere stima da parte del personale scolastico e fare esperienza. Nel momento in cui hanno aperto una posizione come TA mi sono candidata. La mia laurea di 5 anni in economia era piu’ che sufficiente per la scuola ovviamente perche’ avevo fatto esperienza come volontaria. Una delle insegnanti con cui lavorai a stretto contatto si offri’ di farmi da referente, altra cosa importantissima. Il volontariato e’ uno strumento importantissimo e “potente” quando ci si vuole introdurre nel mondo del lavoro. Io ho 40 anni e tre figli e l’esperienza di mamma vale tantissimo nel CV se messa in evidenza nel modo giusto. Spero d’esser stata utile. Un abbraccio, Fabiana

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *