“La mafia spiegata ai bambini” – La storia di un paesino affetto da una strana malattia

Da qualche tempo, a Castelgallo, la bellezza cominciava pian piano ad appassire. Nel paese cominciò una strana malattia. E nessuno ne voleva parlare.” Marco Rizzo

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Per il cognome che porto e le mie origini siciliane, sono sempre stata sensibile all’argomento mafia.

Un tema come quello della criminalità organizzata deve essere affrontato con i bambini, che saranno i cittadini consapevoli di domani. Perché per combattere qualcosa bisogna conoscerla a fondo e cercare di non commettere gli stessi errori.

Esattamente con questo scopo è stato scritto “La mafia spiegata ai bambini: l’invasione degli scarafaggi” di Marco Rizzo, con le illustrazioni di Lelio Bonaccorso e pubblicato da BeccoGiallo.

La storia è ambientata nel piccolo paese di Castelgallo, dove si è diffusa una strana malattia che trasforma le persone cattive in scarafaggi. Questo morbo si chiama mafia. Inizia con la comparsa di strane antenne da insetto quando non si reagisce alle ingiustizie, quando si permette ai bulli di avere il potere di tutta la scuola. La mafia come una patologia che pian piano porta, chi ne è stato contagiato, a trasformarsi in un vero e proprio scarafaggio.

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Da quando la mafia si è diffusa tutto è cambiato.

Tutti accettano in silenzio le ingiustizie, hanno paura di parlare e denunciare. Nessuno crede di potersi difendere. I colpevoli della diffusione della mafia, non sono solo i criminali e bulli, ma anche chi ha sopportato in silenzio ed ha permesso la diffusione dell’epidemia. Viene toccato quindi anche il tema dell’omertà.

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Solo poche persone sembrano esserne immuni, fra cui Alberto. Grazie ai preziosi consigli della sua maestra, decide di far qualcosa di concreto per cambiare la situazione. Il suo gesto avvia una catena di azioni positive che porta, piccoli e grandi, a riflettere su questa infezione. Iniziano le prime opposizioni alle ingiustizie, si manifesta in piazza, si combatte per la giustizia. Fino alla scomparsa della malattia che decreta la sconfitta della mafia.

Questo racconto contiene parole chiave importanti: mafia, boss, coraggio, bullismo, paura, omertà, silenzio, silenzio, vittoria, liberta’. Inoltre ci sono i personaggi che troviamo nella realtà: prepotenti, criminali, bulli, estorsori ma anche persone leali e oneste. Parole e personaggi su cui dobbiamo riflettere con i nostri bambini, per capire in modo profondo come avviene la trasformazione verso la malattia mafia.

Trovo geniale l’idea della mafia che trasforma in scarafaggi, per far capire ai bambini come la mafia trasforma le persone ogni volta che commettono un sopruso. 

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Si trasmette un messaggio meraviglioso, una morbo si può curare con il coraggio e l’intelligenza. Chi deciderà di essere un malato/mafioso, si trasformerà completamente in scarafaggio e verrà schiacciato dalle persone che si sono ribellate. Idea che i bambini percepiscono in modo molto chiaro grazie alle illustrazioni di Lelio Bonaccorso. A supporto del testo, le immagini che accompagnano i piccoli lettori sono simpatiche, leggere e mai banali. È un racconto illustrato misto al fumetto che permette una comunicazione diretta, utilizzando un linguaggio semplice e immediato.

Per rendere più esplicito il messaggio sottile ma forte, gli autori hanno deciso di coinvolgere i bambini raccontando le ingiustizie a scuola. In questo modo possono immedesimarsi nel coraggioso Alberto, che nonostante la paura è il primo ad affrontare il bullo della scuola. Come sosteneva Giovanni Falcone “L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.”

Con gentilezza ma caparbietà ha insegnato a tutti che sconfiggere le ingiustizie è possibile e anzi, conviene.

Si nota il lavoro peculiare del linguaggio, delle illustrazioni, dei comportamenti mafiosi. Un esempio limpido e’ l’atteggiamento del bullo a scuola che riporta le azioni svolte dal padre quando chiede il pizzo.

Con grande serietà gli autori hanno raccontato questa storia con delicatezza e poesia trovando una metafora efficace. Ormai grandi esperti di narrare pezzi importanti della nostra storia, hanno scritto anche “L’immigrazione spiegata ai bambini” di cui vi ho già parlato.

È un’opera positiva, necessaria in questa epoca in cui si tende a nascondere dietro l’omertà, qualsiasi fenomeno complesso. Non si parla più di mafia perché si pensa che non esista più, ma ha cambiato solo vestiti, ora è in giacca e cravatta  nelle nostre istituzioni.

OCCORRE DISCUTERE E RACCONTARE AI NOSTRI RAGAZZI SIN DA PICCOLI COS’È LA MAFIA, COME SI CARATTERIZZA E SI SVILUPPA.

Questo fumetto è un ottimo strumento da utilizzare nelle scuole per attivare una riflessione profonda. Perché la legalità si coltiva, fin dalla più tenera età. 

Come disse Paolo Borsellino “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Voi avete mai raccontato i bambini della mafia? In che modo?

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Annalisa Falcone
Sono un’educatrice e pedagogista. Non potrei immaginarmi a vivere felicemente senza questa meravigliosa e faticosa professione. Adoro leggere e la pedagogia è la mia passione più grande. Ho studiato e lavorato a Milano, Bologna e ad Alicante, piccolo e piacevole paese a sud della Spagna. Faccende di cuore mi hanno portato nel 2015 nell’affascinante Londra.

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