“Dillo con parole tue!” – 4 giochi per insegnare ai bambini lo storytelling

L’arte dell’inventare storie è uno degli esercizi più antichi e prestigiosi del mondo. Una di quelle capacità che tutti possono esercitare! In un mondo in cui stanno tornando vari tipi di anafabetismi e il ritorno alla quasi sola comunicazione visiva, incoraggiare lo storytelling è un dovere. Stimolare il pensiero fantastico-ipotetico rinforza una lunga serie di funzioni cognitive.  

“Io spero che il libretto possa essere ugualmente utile a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola. “Tutti gli usi della parola a tutti” mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.

Così Gianni Rodari nella “Grammatica della fantasia” condivideva l’importanza di trovare una qualsiasi via  e mezzo per raccontare storie.

Considerando quanto, nei tempi grigi che stiamo vivendo, siamo circondati di narrazioni tossiche, il solo comunicare e narrare in modo sano è diventato una necessità. Anche a livello neurocognitivo, l’esercizio di inventare racconti aiuta per stimolare le capacità di ragionamento ipotetico e problem solving. 

Su questo tema, mi sono confrontata con la pedagogia Martina Tarlazzi, e le ho chiesto quali strumenti usa nel suo studio pedagogico Epochè.

Mi ha raccontato quanto molti bambini temono di non saper scrivere una storia, oppure dicono di “non avere creatività nello scrivere”; ma che faticano a raccontare di sé e delle proprie emozioni, preferendo a volte il silenzio. Così hanno iniziato ad usare diversi giochi o libri guida, utili per stimolare lo storytelling, la creatività nello scrivere e la capacità di raccontarsi in modo più intimo e profondo.

Sono giochi che ci possono essere utili anche quando lavoriamo sul potenziamento del corsivo con bimbi disgrafici, dal momento che la scrittura diventa molto divertente e piacevole e non solo un allenamento ripetitivo di frasi preconfezionate, e nei percorsi di educazione emotiva.

Uno strumento meraviglioso utile in questo senso è “L’alfabeto dei sentimenti” edito da FATATRAC. All’interno del cofanetto ci sono 21 illustrazioni, una per ogni lettera dell’alfabeto, che affrontano i diversi sentimenti che noi possiamo provare come ad esempio l’amore, la rabbia, la paura; ma anche alcuni più profondi e nascosti come la quiete, la vigliaccheria e l’uguaglianza.

Nel retro di ogni illustrazione vi è anche una poesia scritta da Janna Carioli che solitamente i  bambini adorano leggere e rileggere. Attraverso le meravigliose immagini create da Sonia M.L. Possentini, i piccolini riescono a parlare di sé, a scrivere la propria storia, partendo proprio dal vissuto del bambino rappresentato nell’illustrazione.

Nel foglietto illustrativo allegato si possono trovare numerose modalità di gioco, ma quella che nello studio si usa di più è la seguente.

Si chiede ai bambini di scegliere l’illustrazione che più gli si addice in quel momento e poi, guardandola insieme, si scrive una storia che possa appartenere all’immagine.

Cosa è successo? Cosa può aver provato quel bambino? Dove si trova?

Così in modo immediato ma delicato, i protagonisti riescono a dar voce ai loro sentimenti, magari parlando delle loro ferite ma anche delle conquiste, acquisendo così una capacità molto importante: quella di osservarsi e di raccontarsi.

Altro strumento utile è il Fabbricastorie, che si può usare anche per bambini più piccoli, dai 4 anni in su, per aiutarli a creare una loro storia. Il testo è intuitivo e racchiude moltissimi materiali per costruire narrazioni, inserendoli in diverse categorie come quella dei personaggi, emozioni, ambientazioni, colori, odori, oggetti.

I bambini si divertono moltissimo a creare le loro narrazioni! Il gioco inizia pescando da un mazzo due personaggi e un ambiente oppure un oggetto e chiediamo loro di inventarsi una storia a partire dagli elementi che hanno in mano.

Per i ragazzi più grandi consigliamo di dare più elementi da inserire nella narrazione come il genere letterario, numerosi aggettivi qualificativi, e più personaggi, in modo che possano stimolare il loro pensiero divergente e provare a creare storie che poi potranno scrivere.

Altro gioco molto amato sono i dadi inventa storie. In commercio ne esistono di moltissime tipologie, ma in studio si usano questi della white star kids.

Possono venir usati con i gruppi di bambini per creare delle storie collettive e dare la possibilità a tutti di dare il proprio contributo.

Il/la primo/a lancia un dado ed inizia a creare la sua storia che deve avere come protagonista il personaggio o l’oggetto che ha pescato; il giocatore seguente lancerà un altro dado e dovrà continuare la storia di quello precedente “attaccando” il suo oggetto o personaggio.

I bambini solitamente ne sono entusiasti e le storie che vengono fuori sono sempre molto divertenti e articolate!

Last but not least volevamo anche presentarvi un testo per i più grandicelli, ricco di stimoli ed idee per la creazione di storie. È “642 idee per scrivere”, e raccoglie moltissime tracce per aiutare i ragazzi che “non sanno mai cosa scrivere” a comporre testi brillanti e divertenti, utili per avvicinare i più critici  alla scrittura e all’autonarrazione.

Lo consigliamo soprattutto per ragazzi delle scuole medie, ma alcuni spunti possono essere usati anche per i più piccoli come idee creative per iniziare un gioco o un testo. Una delle tracce è “La lettera “g” è misteriosamente scomparsa dall’alfabeto. Cosa è successo?”, ora sta a voi risolvere il caso!

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Annalisa Falcone
Sono un’educatrice e pedagogista. Non potrei immaginarmi a vivere felicemente senza questa meravigliosa e faticosa professione. Adoro leggere e la pedagogia è la mia passione più grande. Ho studiato e lavorato a Milano, Bologna e ad Alicante, piccolo e piacevole paese a sud della Spagna. Faccende di cuore mi hanno portato nel 2015 nell’affascinante Londra.

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