“Non puoi farlo perché sei femmina!” – Libri che raccontano la parità di genere

“Non dire mai a tua figlia che deve fare una cosa o che non la deve fare «perché sei una femmina». «Perché sei una femmina» non è mai una buona ragione. In nessun caso.” Chimamanda Ngozi Adichie

“Siediti composta, sei una femminuccia”, “Spachecchia tu che sei femmina”.  Alzi la mano chi si è sorbita o anche solo ascoltato queste parole. Credo davvero un po’ tutti/e. Gli stereotipi di genere sono così radicati che ormai sono entrati nella nostra quotidianità tanto da far fatica anche a riconoscerli. La mancanza di pari opportunità ha un impatto forte su tutta la società, uomini e donne.

Come adulti, dobbiamo dare ai bambini una rappresentazione della realtà differente, non solo perché ormai l’educazione sta cercando di essere più inclusiva da tutte le sue angolazioni, ma soprattutto perché luoghi come la scuola e strumenti come la letteratura devono essere anche anticipatori di ciò che avverrà fra qualche decennio.

Ci sono vari racconti parlano di società non sessiste con l’intento di rompere gli stereotipi legati al genere, attraverso una narrazione attenta e comprensibile. Ho già parlato qui, degli stereotipi che piovono sull’emotività e “virilità” maschile nei confronti di bambini che vogliono giocare con le bambole, o adorano ballare.

Si fa un gran parlare delle bambine ribelli, io non sono tanto convinta che sia lo slogan più corretto (ma le leggi del marketing dicono il contrario!) ma credo più del “Bambine siate libere di essere ciò che volete”. Su questo, serve un approfondimento a parte. Ci sono narrazioni che raccontano di personaggi femminili sotto una nuova luce.

È una tematica ampia, per questo ho deciso di iniziare questo approfondimento partendo da una passione personale: gli albi illustrati.

Iniziamo dal mio preferito “Ma le principesse fanno le puzzette?” che ci insegna al grande valore dell’imperfezione.

Quando si punta il dito contro il mondo tutto rosa fatto di principesse e coroncine, non si giudica il personaggio in sé ma l’idea che c’è dietro. Quello della bellezza suprema considerata come la priorità.

Il papà di Silvia, la bambina del storia di Ilan Brenman, ci farà scoprire alcuni segreti insospettabili delle ragazze dalle teste coronate.

È un albo divertente, e se saprete giocare un po’ con le voci lo amerete! Ci sono vari micro passaggi importanti come il papà che legge la storia alla sua piccolina, e il valore della bellezza di essere tutti così diversi che ci mette tutti allo stesso livello. Principesse comprese. Super consigliato!

Sempre a tema ragazze con una corona, anche “Cenerentola e le scarpette di pelo” ci racconta la sua versione dei fatti, attraverso le parole di Davide Calì e le immagini di Raphaëlle Barbanègre. Soprattutto il reale incontro con il cosiddetto principe azzurro.

È una storia ironica, in grado di rendere eccessivo e quasi ridicolo ogni riferimento al cliché, con  illustrazioni accattivanti coloratissime e sgargianti che si allineano con la scrittura.

Permette una lettura con diversi livelli di comprensione, ed un conseguirsi della storia esilarante. La fata è imbranata, i cavalli in realtà sono un cammello, un alce e un asinello e le scarpette beh…via il cristallo, sono di pelo!

Durante il racconto, è impossibile non fare il tifo per Cenerentola che al termine della storia dovrà affrontare un grattacapo affascinante. Insomma scegliere non sarà affatto facile ma proprio qui che inizia una grande avventura per la principessa. In bocca al lupo cara Cenerentola!

Questo albo fa parte della collana Sottosopra di  edizioni Giralangolo, ideata con l’obiettivo di promuovere un immaginario alternativo attraverso libri illustrati orientati al principio dell’identità di genere e a raccontare quanto maschi e femmine abbiano pari opportunità.

Insomma finalmente c’è una grande rivolta delle principesse che mostrano quanto possano avvalersi di un pensiero proprio senza che ci sia un salvatore uomo a loro disposizione. Come accade in “Fiabe rosso” scritto da Lorenzo Naia alias “La tata maschio” e illustrato da Roberta Rossetti o meglio dire “Il trexapois”. Questo albo racconta le fiabe della tradizione con finali rivisitati.

Le protagoniste come Mignolina e Biancaneve ci dimostrano come chiunque possa decidere la strada da percorrere in autonomia, scegliendo cosa vuole essere e diventare.

Parole e illustrazioni che si uniscono con l’obiettivo di scucire dalle figure femminili ruoli rigidi come: mogli, madri e figlie. Qui tutte sono persone che hanno la libertà di pensiero e scelta. Ogni principessa è raffigurata in modo delicato ed elegante, e tutto si sposa con parole e immagini.

Il libro può essere uno strumento educativo contro la violenza sulle donne, da cui sono stati progettati una mostra itinerante e uno spettacolo teatrale. Il libro è alla sua terza ristampa ed è stato segnalato da La Stampa, Se Non Ora Quando e Amnesty International. Insomma, ne vale la pena!

Salutiamo le principesse, e parliamo di una bambina testarda e astuta, in particolare Eugenia l’ingegnosa. Lei e suo fratello Nicola sono incuriositi da un’isola apparsa nella nebbia, vivendo a loro volta su un’isola in cui nessuno parte e arriva, e dove si trova tutto il necessario. 

Sono affascinati dalla possibilità di un altrove vicino e diverso, per questo decidono di creare un ponte che porta all’isola di Nonsodove.

È Eugenia che fa calcoli, si ingegna e non si arrende nonostante il papà non pensi neanche a prestarle gli attrezzi, visto che è femmina. 

Eugenia sogna di fare l’ingegnere e costruire un sacco di ponti: non a caso il libro è nato su iniziativa di un gruppo di donne svizzere che svolgono la professione di architetti ed ingegneri, per rimarcare l’uguale possibilità nelle professioni tecniche al di là del genere. L’autrice, attraverso questo racconto fantastico, vuole raccontare che chiunque può fare questo lavoro e che l’architettura e l’ingegneria non sono ambiti maschili ma adatti a tutte le persone che lo vorranno.

Sul sito dell’associazione che ha ideato il progetto, si spiegano gli intenti di questa piccola pubblicazione: “l’obiettivo è di giungere all’uguaglianza delle possibilità per le donne e per gli uomini nelle professioni tecniche e anche quello di incoraggiare la scelta di professioni tecniche specialmente da parte delle ragazze che vi sono ancora presenti in assoluta minoranza”.

Inoltre, è meravigliosa la metafora del costruire i ponti che sottolinea l’importanza di come creare dei legami e ci da la possibilità di conoscere realtà che ci sembrano lontane.

È adatto anche come prime letture dalla seconda elementare.

Per la categoria “professioni”, è obbligatorio citare “Amelia che sapeva volareche racconta di una bambina di 10 anni determinata e con un sacco di passioni. Ama correre nei prati dietro la casa dei nonni, raccogliere fiori e insetti e, soprattutto, vuole provare a volare. 

Sostenuta dalla sua famiglia, Amelia vive mille avventure, guardando sempre il punto di vista più elevato per realizzare il suo sogno:  diventare pilota.Conserva un diario nel quale raccoglie vari articoli di giornali, immagini di donne fantastiche che svolgono professioni considerate prevalentemente maschili, e sarebbe davvero meraviglioso vedere anche la sua foto un giorno fra quelle riviste. Deve essere soddisfatta Amelia, perché quel sogno per cui ha tanto lottato, si è realizzato.

Infatti, l’albo narra dell’infanzia di Amelia Earthart, la prima donna che, nel 1932, attraversò in volo solitario l’oceano Atlantico.

È un libro da cui si traspira la grande determinazione di Amelia in ogni singola parola e illustrazione. Tutto ciò, aiuta il lettore a volare insieme a lei, con la sua sciarpa e la sua forza di volontà.

Un altro albo superlativo che racconta le varie professioni è “Quante tante donne” di Anna Sarfatti.  È un libricino che raccoglie delle filastrocche, con le illustrazioni meravigliose di Serena Riglietti, i tanti lavori che una donna può svolgere. 

Da quelli più comuni come la pasticcera e la sindaca, a quelli più inusuali come la “La cerca- cose” dedicato a Pippi Calzelunghe.

Sono ritratti di donne, giovani e adulte, e affermano con gioia, il loro diritto ad essere rispettate.

Al termine del libro, si trovano gli articoli della Costituzione che trattano della parità di diritti tra uomini e donne. Un libro scritto al femminile, ma rivolto anche ai ragazzi e agli uomini che un giorno diventeranno. Anche questo è uno dei miei preferiti, uno di quelli che continuo a comprare e regalare.

Dai lavori, alle passioni il passo è calzante! Soprattutto se ciò che ci piace non è conforme a quello che gli altri si aspettano da noi. Come accade a Cloe che adora Spiderman, nel libro di Giorgia Vezzoli “Mi piace Spiderman..e allora?”, edito da Settenove. Una casa editrice che ha fondato il suo catalogo su testi che mirano alla prevenzione della violenza di genere. 

La voce di Cloe è raccontata in prima persona, sono piccole storie che sua mamma trascrive al computer per narrare tutto ciò che ruota attorno alla piccola Cloe. 

Sembra che tutto il mondo si divida tra maschi e femmine: le cartelle per la scuola, gli inviti per il compleanno, i giochi. Dalla sua, la protagonista ha il supporto dei suoi genitori, che con chiarezza, l’aiutano a smontare ogni pezzettino legato alla severa opposizione tra maschi e femmine che feriscono Cloe e il suo desiderio di libera di esser se stessa. Con le sue passioni e scelte.

Anche questo libricino può far parte delle prime letture dalla seconda elementare. Inoltre offre spunti di vita pratica che ogni genitore affronta, con le dovute riflessioni!

Consigliato a grandi e piccoli, per sviluppare il senso di consapevolezza verso tematiche legate agli stereotipi di genere. Per affermare che ognuno può giocare con qualsiasi cosa gli piaccia.

Una delle riflessioni che nasce anche da Il vestito dei miei sogni . Una storia di immagini e parole si mescolano e ci portano nel mondo di fantasia di Giada e della sua nonna. 

La nonna vorrebbe una nipotina vestita di tulle e con abiti a fiori, come una ballerina, una sirena dei mari o una principessa delle nevi. Giada invece vorrebbe una giacca da capotreno o abiti comodi per le sue mille avventure. Si gioca con i tessuti e i cartamodelli della nonna, due mondi paralleli, lontani che riescono ad incontrarsi grazie alla tecnica del collage e alla capacità della nonna di vedere con occhi autentici.

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Annalisa Falcone
Sono un’educatrice e pedagogista. Non potrei immaginarmi a vivere felicemente senza questa meravigliosa e faticosa professione. Adoro leggere e la pedagogia è la mia passione più grande. Ho studiato e lavorato a Milano, Bologna e ad Alicante, piccolo e piacevole paese a sud della Spagna. Faccende di cuore mi hanno portato nel 2015 nell’affascinante Londra.

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