Sex Education: dalla TV alla vita reale

Il web e serie tv abbondano di immagini sessuali, ed oggi non è mai stato così facile venire a sapere qualcosa sul sesso. Chi è giovane oggi ha già visto tutto, eppure non sa quasi niente. L’inondazione di immagini sessuali inganna su più fronti.

Per questo, bisogna deporre le armi e iniziare a ribaltare l’ideologia dietro la trasmissione di informazioni che riguardano la sfera sessuale. Qui vi avevo raccontato tutti gli effetti benefici del perchè è così importante promuovere l’educazione sessuale. Trovate anche un interessate rapporto dell’Unesco.

Se questo non accade, come bisogna comportarci con gli adolescenti?

L’ho chiesto ad una mia collega, la pedagogista Sara Balducci, che si porta dietro esperienza e formazione nel campo sessualità ed adolescenti.

“Lavoravo in un Liceo come educatrice e, all’intervallo una ragazzina della classe mi si avvicina e mi chiede se, avendo fatto petting, incorreva nel rischio di essere rimasta incinta. Entro nel dettaglio delle azioni, delle spiegazioni, lei da titubante e vergognosa mi ascolta, interessata, quasi rassicurata dalle parole semplici e schiette, piano piano intorno alla macchinetta del caffè si avvicinano le sue compagne, curiose, insicure.  Quel giorno ho capito come il tema della sessualità, per il quale stavo già attivando una “lotta per la consapevolezza” con i genitori delle persone con disabilità, fosse ancora un tabù e qualcosa di sconosciuto anche per i ragazzi più giovani, che all’interno della sessualità stavano approcciando i loro primi passi.”

La sessualità e il modo in cui ognuno la vive, va detto, è personale e soggettivo, non è solo qualcosa di meccanico, un atto solo genitale, procreativo, ma è espressione di sé, è risorsa e amore, è trasgressione e complicità, imbarazzo, relazione e molto altro.  È una forza vitale, per questo occorre permettere agli adolescenti o ai giovani di viverlo, se vogliono e si sentono pronti per farlo, con serenità e consapevolezza, ma anche senza tabù o paure, superficialità o ignoranza.

Ai giovani occorre parlare, con chiarezza, bisogna spiegare nel dettaglio ciò che accade nel loro corpo e in quello degli altri, parlare di genitali e degli apparati che li coinvolgono, informare e raccogliere ogni curiosità senza timore o imbarazzo.

È importante parlare di sentimenti, di rispetto, per sé e per gli altri, di responsabilità, informare delle conseguenze legate alle proprie azioni, raccontare di amore, di protezione fisica ed emotiva, di risorse e di rischi.

È fondamentale che i giovani sappiano proteggersi da malattie o gravidanze indesiderate, ma anche da situazioni o azioni pericolose, che sappiano quali sono i rischi presenti nel mondo di oggi, tanto differenti da quelli che potevano esserci anche solo 10/20 anni fa.

Sto parlando di sexting e cyberbullismo, di sfide in rete e di porno illimitato sul web, di addescatori on line ed esposizione del proprio corpo in maniera spesso troppo ingenua.

Occorre educare alla sessualità e a ciò che può girargli intorno, nascondere la realtà non evita di farla esistere, quindi non abbiate timore di affrontare anche le tematiche più difficili.

Approfittate delle notizie al tg, di articoli di giornale, della vita che vi circonda per parlare di tutto, di violenza, abuso, maltrattamento, di genere, di omosessualità, di aborto, di femminismo, di femminicidio, parlate di tutto. Guardatevi insieme una puntata di Sex education (una serie Netflix). Informatevi se non sapete rispondere, affidatevi ad un professionista se ne sentite il bisogno, accompagnate i ragazzi al consultorio, fategli fare una visita ginecologica o andrologica, leggete, capite.

Pensiamo che una buona educazione sessuale può avere un impatto elevato sulla salute. Durante il processo del caso “Valentino Talluro”, meglio conosciuto come l'”untore” di HIV, anche se l’espressione è decisamente fuori luogo, hanno testimoniato decine di ragazze. Tutte con una conoscenza povera dei rischi di un rapporto sessuale non protetto. Episodi del genere (stiamo parlando di 32 casi di trasmissione certi), sono possibili anche a causa dell’inesistente educazione sessuale.

Tirarsi indietro da questa enorme possibilità educativa e relazionale non farà altro che creare giovani e adulti ignoranti, inconsapevoli delle dinamiche comportamentali e affettive, verranno creati miti e leggende e le mancate conoscenze verranno soddisfatte in modo a volte grossolano e semplicistico. Di certo gli adolescenti gestiranno in solitudine moltissime delle loro curiosità personali ma avere qualcuno a cui poter chiedere, con cui parlare o solo da ascoltare sarà un sostegno formativo davvero impagabile.

È uno dei nostri compiti come adulti. Il materiale su cui formarsi non manca, ma fra la moltitudine di testi, E ora parliamo di sesso. Manuale illustrato di educazione sessuale” è un buon punto di partenza. Con delle illustrazioni adeguate, compie davvero molto bene la sua funzione esplicativa.

Dobbiamo cogliere la sfida pedagogica di educare alla sessualità, con chiarezza, ironia, leggerezza e competenza, perché è solo attraverso l’educazione e l’informazione che si pongono le basi per dotare i giovani di strumenti per autodeterminarsi e vivere le loro esperienze nel  modo consapevole e più sicuro possibile. 

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Annalisa Falcone
Sono un’educatrice e pedagogista. Non potrei immaginarmi a vivere felicemente senza questa meravigliosa e faticosa professione. Adoro leggere e la pedagogia è la mia passione più grande. Ho studiato e lavorato a Milano, Bologna e ad Alicante, piccolo e piacevole paese a sud della Spagna. Faccende di cuore mi hanno portato nel 2015 nell’affascinante Londra.

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