Una bibliografia per l’anno scolastico

La ripartenza dei servizi educativi e scolastici comporta una serie di competenze raffinate peculiari per questo periodo. Non solo per gli ambientamenti al nido, ma proprio come bussola orientativa del nostro pensiero educativo, per coltivare la nostra filosofia della cura con la formazione perenne. Da qui, parte la descrizione di questi testi che reputo essenziali per mettere buone radici per un terreno fertile. 

I cento linguaggi dei bambini

Racconta tutta la magia racchiusa dentro la filosofia educativa del Reggio Emilia Approach. Sempre attuale e intramontabile per la sua capacità di oltrepassare gli occhi dell’adulto e mettersi davvero nello stesso piano dei bambini, cercando di far risplendere la luce dei loro pensieri. Narra la sua storia, le sue radici, i suoi principi che hanno la capacità di colorare un certo rispetto e cultura dell’infanzia ricca di elevato spessore. 

Maria Montessori e le neuroscienze

I “periodi sensitivi” di Montessori sono oggi un’evidenza scientifica: sappiamo che nel corso dello sviluppo il bambino è particolarmente esposto a specifici apprendimenti, come la comparsa del linguaggio, in periodi critici oltre i quali certe competenze non possono più essere apprese. Qui ci sono ricerche e studi delle neuroscienze che sottolineano il primato delle funzioni sensomotorie come base dell’apprendimento. Il suo concetto di “mente assorbente” trova oggi un importante riscontro empirico nel concetto di neuroplasticità, la capacità del cervello di modellarsi in relazione alle esperienze e alle sollecitazioni provenienti dall’ambiente.

Materie intelligenti

Un libro che adoro in ogni singola parte, capace di trasformare un pensiero solido declinando in esperienze concrete fatte di materiali intelligenti, indagini e sguardo di ricerca. L’esplorazione come focus primario, un approccio attento alla costruzione condivisa della conoscenza, per creare contesti competenti, capaci di raccogliere le potenzialità di bambine e bambini e sostenerle nel realizzarsi e al contempo di rispondere alle loro intelligenze mobili e vivaci con offerte e richieste alla loro altezza. un testo pieno di riflessioni, personalità, di contenuti, di racconti pratici, e dei pensieri che ne derivano.

Che cos’è un bambino?

La domanda da cui tutti coloro che lavorano per l’infanzia dovrebbero porsi, una di quelle quasi paralizzanti. Inizia con “Un bambino è una persona piccola,” con piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo con idee piccole. Le parole diventano una chiave per entrare a contatto con una sensibilità, di cui conosciamo solo una piccola parte. Le illustrazioni appaiono come dei ritratti di bambini autentici, non bellissimi ma normali per questo ancora più reali, sorridenti, strambi, in lacrime, con le dita nel naso. Le parole si mescolano creando una connessione tra le cose “da grandi”, e la capacità di essere ancora un bambino, con tutto ciò che lo caratterizza. Prendendo per mano  gli adulti «con gli occhi gentili e una lucina vicino al letto» e accompagnarli nella domanda più difficile di tutti “Io che bambino sono?”.

Il punto.

Un albo con testo breve, illustrazioni a tratto semplice ma non banale come la storia: una bambina che non si sente competente nel portare a termine un compito, e di come la sua insegnante riesca con dei piccoli gesti a permettere a lei di costruire la sua autostima e senso di autoefficacia. Accogliendo l’insicurezza e accompagnandola nel percorso verso la valorizzazione. Lo consiglio davvero a tutte le educatrici e insegnanti. 

Il segreto dell’infanzia

È forse uno dei libri più significativi di Maria Montessori, scritto nel lontano 1938, ma ancora di incredibile attualità per i temi esplicati e l’analisi dei bisogni dei bambini che si consuma in queste pagine. Rappresenta la visione illuminata che Maria Montessori aveva dell’infanzia cercando di diffondere il suo pensiero durante la sua vita. Un testo ricco, pieno, nel quale troviamo un linguaggio complesso ma in linea con i tempi in cui è stato scritto e diffuso. 

A mente accesa

Daniela Lucangeli non ha bisogno di presentazioni, professoressa di psicologia dello sviluppo e tantissime altre qualifiche, ma soprattutto è una divulgatrice scientifica che ha la capacità di abbracciare e coccolare gli interlocutori attraverso una buona dose di umanità, dolcezza e una tonnellata di preparazione, studio e competenza. Nel primo testo, recupera le cinque lezioni fondamentali per tutti i professionisti della cura, e trovate qui la recensione, ma nel suo secondo testo “A mente accesa” troviamo una donna, bambina e ricercatrice che si racconta, partendo dai suoi ricordi personali per narrare una vera e propria ricerca educativa attenta e scrupolosa che risponda davvero ai bisogni dei bambini.

Le più piccole cose. L’esplorazione come esperienza educativa

Cosa significa esplorare e seguire l’educazione dell’esplorazione? Un libro con dentro “tanto”, di pensieri e meraviglia dei significati di un approccio eduativo che sposa il processo rispetto al prodotto. Una scoperta che porta ad ogni oggetto o questione, ogni luogo dell’educazione, formale e informale, e ogni possibilità di educare ed educarsi, ad un’attitudine permanente alla ricerca. Educare nell’esperienza, come educare nell’esplorazione, è in tal senso credere che ciascuno sia portatore di domande proprie e significative, in grado di interrogare le cose e il mondo.

Il paese sbagliato. Diario di un’esperienza didattica. 

Mario Lodi narra per Katia, una ragazza che ha deciso di iscriversi all’istituto magistrale per diventare maestra, i cinque anni di scuola elementare di una classe di Vho, frazione di Piádena, un piccolo paese in provincia di Cremona, negli anni scolastici che vanno dal 1964-65 (prima elementare) al 1968-69 (quinta elementare). 5 anni di “tanto” tra curiosità, scoperte e invenzioni in cui osservazione, condivisione e sperimentazione. 

 La cura dello sguardo.

Le parole di Franco Arminio sono una pura coccola che possono davvero dare calore, ed illuminare uno sguardo spesso affaticato e complesso in ogni inizio anno scolastico. Ogni frase è al posto giusto, che ti riempie cuore e polmoni come se fosse una sorta di diario intimo che tocca corde universale. 

Alfabeto Montessori

In questo testo, Elena Balsamo ci consegna una serie di parole chiave che compongono un alfabeto dirompente che costruisce una direzione solida verso ciò che il pensiero montessoriano si impegna a dare forma: un’educazione democratica nel pieno sviluppo dei bambini. Un libro che può essere usato come mappa, per trovare la strada verso la cura autentica.

In questo testo, Elena Balsamo ci consegna una serie di parole chiave che compongono un alfabeto dirompente che costruisce una direzione solida verso ciò che il pensiero montessoriano si impegna a dare forma: un’educazione democratica nel pieno sviluppo dei bambini. Un libro che può essere usato come mappa, per trovare la strada verso la cura autentica.

Diario di scuola.

Da ex alunno con voti pessimi, Pennac riesce a raccontare il punto di vista di chi va male a scuola tirando fuori dal cilindro una parte ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia. Parla del “mal di scuola” tra racconti buffi e visioni alte del senso dell’imparare, narrando  anche la figura dell’insegnante. Vede il mondo della scuola dal punto di vista degli “asini”per ricordarci che non esistono due coalizioni ma solo una grande squadra che dovrebbe abbracciarsi e condividere il medesimo obiettivo.

Gianni Rodari

Conosciamo il grande genio di Gianni Rodari, ma spesso ci dimentichiamo le sue grandi lezioni che risuonano piene di innovazione in un orizzonte nebuloso. La lode all’errore, la costruzione di una grammatica della fantasia custodiscono le fondamenta dello spirito guida che deve accompagnare chiunque scelga l’educazione come strada personale. 

Sul blog trovate altri approfondimenti letterari su varie tematiche.

Qui trovate i testi che consiglio obbligatori per ogni educatrice.

Qui quelli relativi al tema della parità.

Qui un articolo su un assetto relativo alla formazione.

Qui invece ci sono dei libri non di pedagogia ma importanti per il percorso formativo di un’educatrice.

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Annalisa Falcone
Sono un’educatrice e pedagogista. Non potrei immaginarmi a vivere felicemente senza questa meravigliosa e faticosa professione. Adoro leggere e la pedagogia è la mia passione più grande. Ho studiato e lavorato a Milano, Bologna e ad Alicante, piccolo e piacevole paese a sud della Spagna. Faccende di cuore mi hanno portato nel 2015 nell’affascinante Londra.

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