Care famiglie, siamo le educatrici dei vostri bambini e bambine e abbiamo qualcosa da dirvi.

Care famiglie, 

Siamo le educatrici dei vostri bambini e bambine e abbiamo qualcosa da dirvi. Ogni anno educativo porta con sé nuove sfide ed incontri e considero una lettera per voi un buon modo per conoscerci.

Affidare vostro figlio a mani sconosciute è una difficoltà onerosa e comprendiamo le perplessità che avrete nel varcare il servizio educativo e dare fiducia a persone, anche se professionisti, differenti da voi. Fa anche un po’ paura a volte, soprattutto quando non si hanno esperienze entusiasmanti con la scuola o avrete la sensazione che la soglia di cura e attenzione sia scarna. 

Sembra ci sia quasi una gara in corso tra educatrici e famiglie, al suon di chi compie meglio il proprio lavoro ma in realtà dovremmo solo costruire un abbraccio attorno ai bambini, ognuno con il proprio ruolo. 

Per fare questo, bisogna condividere un progetto o meglio dire un patto, un accordo per affrontare insieme il percorso di crescita dei bambini, ognuno con i propri compiti. Come servizio educativo ci impegniamo a:

  • Essere delle figure professionali come una presenza affidabile per voi, mettendo in campo le nostre conoscenze, studi, esperienza e capacità critica con uno sguardo attento e premuroso e soprattutto i bambini e le bambine, protagonisti attivi della scuola 
  • A collaborare con voi aprendo le nostre porte così che siate, insieme a noi, protagonisti  di tutta la meraviglia che si costruisce insieme. 
  • Rispetteremo voi, le vostre caratteristiche, talenti, fragilità, ansie e difficoltà con il profondo bisogno di metterci in ascolto e la prospettiva di usare il dialogo e il confronto come strumenti di scambio reciproco. Chiediamo a voi il medesimo rispetto.
  • A non giudicare le vostre scelte, anche quando non le capiremo, ma posizionarci accanto a voi per costruire insieme il percorso da affrontare, con la consapevolezza che ognuno di voi e noi ha una propria storia, con vissuti personali e delicati. 
  • Ci impegniamo a lavorare su noi stesse, per maneggiare i nodi che ognuno di noi ha, lavoreremo in gruppo e ci prenderemo cura del clima emotivo e relazionale che si respira nella nostra equipe così da offrire ai bambini un buon esempio di collaborazione
  • Continueremo a formarci perché siamo consapevoli che i bambini e le bambine meritano un adulto capace di comprendere com’è fatto il loro cervello, sostenerli nell’acquisizione delle loro competenze, sotto ogni area e sfumatura
  • Saremo fedeli ai valori che abbiamo condiviso durante i nostri open day e l’atto di iscrizione con la consapevolezza che i cambiamenti sono inevitabili in termini di miglioramento, ma faremo della comunicazione chiara o onesta la nostra bandiera.

Il patto presuppone anche delle richieste o dei scambi, lascio a voi il termine che più preferite per far si che la condivisione sia ben accolta da tutti:

  • Occorre conoscere il nostro progetto educativo, che sia outdoor education o Montessori (anche qui non è una gara) per condividere la realtà che si vivrà per lunghi mesi così che sia tutto chiaro fin da subito per evitare fraintendimenti
  • La scuola, il nido e la scuola dell’infanzia sono dei luoghi di aggregazioni formali, in cui le differenze si moltiplicano diventando ricchezza ma per una convivenza pacifica e funzionale occorre rispettare le regole che abbiamo messo in campo per rendere meraviglioso questo spazio di formazione. Siamo aperte alle critiche e possiamo rivedere quelle norme con il vostro aiuto se lo riteniamo necessario, ma attenersi a ciò che è scritto in questo documento formale aiuta piccoli e grandi a destreggiarci con attenzione nella quotidianità. Stabilite le norme formali, possiamo occuparci del cuore del lavoro educativo.
  • Di fronte a perplessità o dubbi, chiedeteci un confronto così che le difficoltà possano avere un terreno di dialogo per creare un’alleanza positiva per tutti.
  • Non delegate a noi ogni vostra fatica e compito educativo, ognuno ha il proprio ruolo e la condivisione è uno strumento essenziale e questo significa che ogni parte accoglie la sua porzione di responsabilità senza invadere l’altro di richieste. Seguiamo lo stesso obiettivo: il benessere dei bambini e delle bambine. 
  • Noi siamo delle professioniste e il nostro lavoro non va confuso e mescolato con la nostra vita privata, per cui non confondete il piano privato da quello professionale. Non giudicate se e quanti tatuaggi abbiamo, se abbiamo dei figli, il nostro paio di occhiali sgargiante. 

Il lavoro di responsabilità di cura verso l’infanzia mette in moto notevoli parti di sé e una serie massiccia di difficoltà e fatiche che solo insieme possiamo affrontare costruendo, ognuno con le proprie mansioni, la comunità educante che vede nei bambini e nelle bambine cittadinanza attiva soggetta di diritti.

Noi siamo qui, colme di lenti di ingradimento, colori, stoffe e mattoncini, con una dose massiccia di curiosità ed entusiasmo per fare la nostra parte.

Non vediamo l’ora di accogliervi.

L’equipe educativa

Qui puoi trovare il mio testo “Dalla parte dell’educazione”

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Annalisa Falcone
Sono un’educatrice e pedagogista. Non potrei immaginarmi a vivere felicemente senza questa meravigliosa e faticosa professione. Adoro leggere e la pedagogia è la mia passione più grande. Ho studiato e lavorato a Milano, Bologna e ad Alicante, piccolo e piacevole paese a sud della Spagna. Faccende di cuore mi hanno portato nel 2015 nell’affascinante Londra.

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